venerdì 9 marzo 2012

UTOPIA

 

In democrazia gli ideali sono importanti; senza ideali non ci sarebbe democrazia.


La democrazia si deve definire in modo realistico ma anche idealistico.


Un ideale C'è quando non siamo contenti della realtà e la vorremmo come la immaginiamo nel nostro ideale. Quindi l'ideale é un contro-reale e quindi esagerando diventa utopia.


Fu Tommaso Moro a coniare il termine quando pubblicò " Utopia " nel 1516, dove descrive una buona società in un 'isola immaginaria.


Utopia significa = in nessun luogo. Dal greco ou ( non ) e topos ( luogo), è quindi un concetto puramente contemplativo cioè : no, non esiste e mai esisterà.


Arrivando a Marx che predicava il passaggio dall'utopia alla scienza cioè la trasformazione in realtà, così da ideale contemplativo si trasforma in progetto di azione con l'insuccesso che tutti abbiamo sotto gli occhi cioè : il Comunismo.


Oggi si dice che l'utopia non è più una finzione mentale non è più inattuabile e che le utopie sono verità premature che il progresso è realizzazione di utopie che le utopie sono la realtà del domani.


Negli anni sessanta della parola " Utopia " se n'è fatta un'orgia come possibilità di realtà....


Qual'è il risultato? Che nel nostro vocabolario non abbiamo più un vocabolo che indichi " l'impossibile ".


Ed allora uccisa la parola utopia per dire impossibilità, rimangono i fatti...e quindi rimangono le impossibilità delle utopie. Piaccia o no . Il popolo ha bisogno di realtà e concretezza non di utopie .




La pagnotta é una realtà, la casa è una realtà, i voli pindarici e quindi le utopie lasciamole ai figli dei fiori. ." Così è se vi pare " ( Galileo Galilei )