martedì 28 febbraio 2012

LA FORZA DI UN 'ALLEANZA



I maggiori successi dell'umanità sono stati il risultato di modelli aperti , collaborativi e di tipo alleanza per l'innovazione e la creazione del valore. Ora internet permette di considerare le alleanze come un nuovo tipo di oppurtunità strategica. Un 'alleanza corrisponde ad un gruppo jazz. L'azienda o l'individuo leader di un 'alleanza definisce l'impostazione ma ciascun musicista contribuisce in maniera indipendente al valore.Un'orchestrale segue lo spartito mentre un musicista improvvisa attenendosi allo stile del gruppo.L'alleanza riesce ad ottenere un'elevata integrazione del valore attraverso l'autoorganizzazione e senza una gestione gerarchica.La strategia quindi per la creazione del valore di un'alleanza è la

collaborazione per il bene comune.

Il leader di un contesto di tipo alleato avvia il lavoro indica la direzione, il leader quindi ne incarna la visione, agevola le decisioni su questioni importanti mentre i vari membri alleati contribuiscono alle decisioni del gruppo.Il processo si organizza e si corregge in modo autonomo, l'idea migliore vince, quindi esiste un valore meritocratico molto forte condiviso ed accettato in modo alleato da tutti gli appartenenti alleati. Le alleanze sono fenomeni ricchi, creativi e eccitanti. Il metodo scientifico che è manifesto di una meritocrazia indipendente, riesce ad esprimere il meglio dei valori delle alleanze. Ad esempio in modo diverso anche milioni di persone che si ritrovano a piangere collettivamente la perdita di una figura pubblica come in Corea del Nord Kim Jong II o che uniscono in una manifestazione di protesta realizzano modalità di organizzazione tipiche di un'alleanza esprimendo un valore determinato alla buona riuscita dell'evento.

Nessuno può obbligare un'altra persona a far parte di un'alleanza, i contributi sono volontari e la si può abbandonare in qualsiasi momento. E' difficile persino impossibile, punire qualcuno per aver disobbedito alle regole, sebbene penalizzazioni sociali funzionino piuttosto bene.I processi aperti, liberi e basati sul consenso alla base dell'alleanza ne spiegano la forza, il successo e la capacità di aver creato una minaccia ed un modello da seguire per gli obsoleti modelli di partecipazione pubblica e sociale.

La maggior parte delle alleanze funzionano come economie di condivisione, economie di regalo in cui i partecipanti alleati offrono aiuto, informazioni, assistenza, lavoro ed altri beni senza aspettarsi un ritorno immediato.

Il valore di un 'Alleanza un contesto ideale per gli effetti che se ne producono in rete.

Il valore offerto dal collegamento ad una rete dipende dal numero di persone collegate ad essa.

Nel web esistono delle alleanze di reti di persone e di organizzazioni che offrono valore secondo modalità che evidenziano il proprio interesse personale. La legge di Metcalfe-informatico USA dice che il valore di una rete aumenta in modo esponenziale con il numero di utenti: "...se il valore di una rete per un singolo utente è di 1 $ per ciascun altro utente collegato alla rete, allora una rete di 10 utenti ha un valore totale di circa 100$ . Invece, una rete di 100 utenti ha un valore totale di circa 10.000$ .

Se le dimensioni di una rete aumentano di dieci volte, il suo valore cresce di mille volte."

Ho scritto diverse volte sulla mia ammirazione per la forma aggregativa delle colonie di formiche, qui riporto una metafora di D.R. Hofstadter, molto indicativa sulla similitudine con il concetto di Alleanza e che ne illustra chiaramente la sua architettura :

" Il modo di agire delle singole formiche è estremamente automatico( guidato dai riflessi). La maggior parte dei loro comportamenti puòà essere descritta in base ad una decina di regole come " afferra l'oggetto con le mandibole" , "segui la traccia di feromone( odore che codifica i messaggi nella forma " da questa parte per il cibo" , " da questa parte per il combattimento", " nella direzione in cui aumenta o diminuisce il flusso della colonia", " controlla tutti gli oggetti in movimento per verificare la presenza dell'odore dei membri della colonia" e così via. Mentre la formica si sposta attraverso l'ambiente continua a basarsi su questo piccolo repertorio. La singola formica è in grave pericolo ogni volta che incontra situazioni che non sono coperte dalle regole. La maggior parte delle formiche, specialmente le operaie, sopravvivono al massimo qualche settimana prima di soccombere in una situazione non prevista dalle regole.

L'attività di una colonia di formiche è completamente definita dalle attività e dalle interazioni dei suoi componenti.

Tuttavia, la colonia mostra una flessibilità che va ben oltre le capacità delle singole formiche.

Rileva la presenza di cibo, di nemici e di molti altri fenomeni in una vasta area e reagisce di conseguenza.

Copre grandi distanze per modificare il suo ambiente in modo che tutta la colonia ne tragga beneficio.

Inoltre, la colonia ha una vita molto più lunga di quella dei singoli componenti.
Per capire la formica, è necessario capire come questa organizzazione, persistente ed adattabile, riesca ad emergere dalle interazioni dei suoi numerosi componenti."

Gli esseri umani però agiscono intenzionalmente l'intenzionalità può anche essere un fattore negativo. Diversamente dalle formiche, le persone possono decidere di fare scelte antisociali, antialleate che possono danneggiare, contaminare, infettare l'intero complesso aggregativo.

Come riesce un gruppo disomogeneo di persone e di alleati di buona volontà a raggiungere risultati e coerenti?
Il gruppo di progettazione dev' essere il più ristretto possibile e completamente concentrato sull' obiettivo,altrimenti i risultati non arrivano in questo ci viene in aiuto l'ingegneria informatica che si é basata per quasi trent'anni sulla legge di Brook che dice " che se il numero degli sviluppatori di un programma aumenta, il numero degli errori presenti nel programma cresce in modo esponenziale. Se si aggiungono persone oltre il numero minimo necessario per portare a termine il lavoro, si ottiene il risultato di concludere in ritardo, diminuire la qualità e l'efficienza o addirittura di fallire l'obiettivo."

La confusione ed il rancore distruggono il movimento dei sistemi aperti, basta lasciare che i partecipanti competano su differenziazioni egoistiche di corto respiro per caratterizzare la politica dell'Alleanza e non condividano le regole e gli standard comuni.

Il Leader di un' Alleanza può formare e galvanizzare reti sociali fino a questo momento impensabili.

Un' Alleanza sul web tende a coltivare le conversazioni che tendono ad avere un formato libero e a non finire mai, acquistando forza dalla creatività, dal senso comune, dai bisogni, dai desideri e dagli impulsi della gente.

"La strategia per la creazione di valore di una comunità sociale, di un' Alleanza consiste nell'evento comunicativo stesso, nell'effetto di coinvolgimento emotivo."

Nel gergo degli operatori di marketing le comunità online sono " sticky " ( appiccicose) cioè tendono a creare un forte legame fra i partecipanti. La " stickiness" è indice di una partecipazione appassionata, interessata ed impegnata, la strategia per la creazione di un valore unisce l'apprendimento allo scambio sociale , aumentando la " stickiness ".

Lo scambio di consigli e di esperienze l'aiuto vicendevole a superare i problemi costituiscono una caratterizzazione di valore per un'Alleanza.

Per progettare e portare al successo un tipo di Alleanza è necessario fare attenzione alla tecnologia delle relazioni sociali ed agire nei seguenti modi:




- Assicurarsi che gli interessi dei singoli partecipanti alleati siano allineati; i membri non si concentrano sul bene generale se questo non rientra nei loro interessi.




- Aumentare la credibilità della leadership distribuendo il potere tra i partecipanti dell'Alleanza.




- Riconoscere lo status dei partecipanti in base amlla qualità dei contributi piuttosto che in base ai titoli. Le Alleanze funzionano meglio come meritocrazie.




- Fare in modo che le interazioni siano vivaci e sempre in progressione. Incoraggiare sempre un'innovazione continua ed incalzante.


- Condividere le informazioni nel modo più aperto e trasparente possibile.






- Riconoscere e premiare i contributi attraverso il riconoscimento pubblico.






- Mantenere più trasparenti e democratiche possibile le regole e la formulazione delle stesse.






- Alimentare le discussioni aperte e il dibattito sulle regole,sulle norme,sui processi e sulle norme sui processi e sull'attribuzione del valore.






- Assicurarsi che i contributori percepiscano l'attribuzione del valore come equa.






- Progettare l'architettura dei valori e delle azioni di Alleanza in modo modulare così che i partecipanti possano facilmente inserire i propri contenuti.




Una guida per le comunità di Alleanza leader :

DEFINIZIONE :

- La strategia per la creazione di valore principale di tipo Alleanza è la collaborazione creativa per contribuire ad un obiettivo condiviso dalla comunità di contributori membri.




RILEVANZA :

- I membri di un 'Alleanza spesso non ricevono denaro in cambio dei loro contributi ma possono sfruttare i risultati del lavoro dell'Alleanza stessa .In questo modo ciascuno è motivato a contribuire con ciò che di meglio riesce a produrre, nella ragionevole aspettativa di ottenere benefici in un momento successivo . L' architettura di progettazione della strategia per la creazione di valore è modulare; ciascun membro alleato può lavorare su una parte facilmente gestibile che poi viene inserita nel progetto generale.




TIPI :

Le Alleanze hanno differenti forme e benefici

- Sociali per favorire gli scambi interpersonali

- Discussione su argomenti specifici

- Supporto dove si scambiano consigli e si condividono le proprie esperienze,aiutandosi a vicenda a superare i problemi più disparati.

- Progettazione di un prodotto, un'idea, una scoperta, una politica.

venerdì 17 febbraio 2012

LA GRANDE PAURA



Ho letto un articolo interessante su facebook " Il via... alla cremazione, no alla distruzione della terra", i commenti anche quelli interessanti...i più svariati...come non far coincidere la religione, la filosofia, l'etica, la morale su un argomento così essenziale per ogni essere umano. Eppure non è senza difficoltà interiore che affronto quest'analisi soprattutto con la responsabilità di essere letto da molti e divulgare una riflessione ponderata senza creare turbamenti ai lettori ma tutt'altro cercando di affrontarla con serenità.


Allora, vediamo di comprendere.


Si viene al mondo e si cresce, ci si riproduce, si allevano i figli, si vivono amori, si coltivano amicizie ci si affatica per guadagnarsi da vivere, ci si ritrova a combattere guerre; ci si trova menomati da gravi malattie, c'è chi scopre una felicità duratura, chi invecchia tormentato dall'odio e dal desiderio di rivalsa.


Poi tutto svanisce nel nulla, la morte inghiotte ogni esistenza...le estasi come i dispiaceri, di chi è vissuto rimane solo il ricordo che di solito scompare nell'arco di qualche generazione.


Aristotele, diceva :" la morte rincresce soprattutto all'uomo felice perchè è la persona che ha più da perderci."


La morte è sempre un passo più lungo della gamba.


Tutto ciò che abbiamo vissuto da quel momento trova la sua negazione nella morte, vita e morte sono strettamente intrecciate ciò che nasce è destinato a morire, questo è perfettamente naturale ma difficile da accettare per noi stessi per le persone che amiamo.



Epicuro, diceva: " la morte è irrilevante perchè quando subentra non c'è più un soggetto di provare turbamento.


Finchè siamo vivi, lo siamo: quando siamo morti non ci siamo più non potremo soffrire e l'agonia non è che un dolore passeggero.






In Oriente come in Occidente prevale la convinzione che l'anima umana sia immortale.


A partire dagli egizi come gli indù vedevano la morte come un transito, un'esistenza che l'anima avrebbe abbandonato per entrare nuovamente in nuovo corpo. Nei cristiani come nei musulmani l'anima proseguirà il viaggio eternamente libera per i musulmani proseguirà a percepire anche con gli organi di senso perchè il corpo umano è perfetto, creazione Dio.Dei tre popoli della Bibbia solo gli ebrei ma non tutti non ipotizzano una vita ultraterrena.


Il Cristianesimo vuole che i morti siano riuniti al proprio corpo che rinascerà immortale il giorno in cui il mondo finirà.


Nulla prova però che l'anima esista che sia immortale che si reincarni non sappiamo nulla di certo di ciò che accade dopo la morte di che cosa accada, quindi per il cristianesimo e islamismo diventa una questione di fede.


Per gli Indù ed i Buddhisti è un fatto d'esperienza. la persona può arrivare a ricordare le precedenti esistenze dopo ave trascorso un alto numero di vite che servirà ad uscire dal ciclo delle incarnazioni...però che controsenso...ammettere la reincarnazione per poi annullarla...







In raeltà chi è morto non dà più segno della sua presenza non comunica ai cari quale sia ora la sua sorte non torna a consolare chi lo piange nè a punire i torti subiti, chi è morto vive solo nella memoria e nell'amore dei suoi cariche sopravvivono.


Santi e mistici le hanno dato il benvenuto chi sottoposto a martirio le è andato incontro cantando...persone non religiose la affrontano con grande dignità ma nessuno ha voglia di morire ed anche ad un passo dalla morte ci si aggrappa disperatamente alla vita.






La diagnosi di una malattia terminale provoca reazioni di rifiuto, ci si ritiene ingannati dai medici ci si arrabbia con il mondo intero; si cade in depressione...non è giusto, è intollerabile che la vita prosegua mentre noi si è costretti ad andarcene.


Quanto è doloroso essere così ignoranti in questo modo inesorabile su una questione che riguarda tutti Noi, eppure l'ignoto scatena l'immaginazione, tutto può essere attibuito perchè nessuno torna indietro dalla morte a raccontare, solo Gesù Cristo per dimostare la Sua natura divina.






Ai giardini di delizie del Corano possono accedere anche le "femmine" ma solo i maschi sembrano i veri protagonisti in quei luoghi beati. In una società maschilista non stupisce che le donne siano poco visibili in paradiso. Anche qui sarebbe opportuno il ministero delle Pari Opportunità.







Leonardo da Vinci dice: " Quando io crederò imparare a vivere e io imparerò a morire?"


Chi riesce a penetrare a fondo la vita è pronto ad accettarne la morte perchè se si comprende l'una si comprende l'altra.


Chi accetta la morte, chi impara a morire; diventa libero di vivere.






A proposito dell'inumazione o della cremazione quale dilemma del post dal quale ho tratto questo mio scritto , vi è una storia molto significativa, un'antica leggenda cinese.


" C'erano tre saggi che passavano il tempo ridendo. Viaggiavano di paese in paese scherzando.Nei villaggi siedevano nella piazza del mercato e cominciavano a ridere contagiando tutti fino a che l'intera piuazza non risuonava di risate.


Quando una dei tre morì, la gente penso che i due rimasti lo avrebbero pianto, invece celebarono la sua morte ridendo e ballando: fra di noi ci siamo chiesti chi sarebbe morto prima ed ha vinto lui.-


Ha passato in allegria la vita come possiamo onorarlo se non ridendo come abbiamo sempre fatto ?


Per noi non è affatto morto, come può scomparire la vita, come può morire la risata?


Non volero dare il suo corpo alla gente per il lavacro di rito, dissero: il nostro amico ci ha lasciato istruzioni precise; vuole essere bruciato così com'é con i suoi vestiti addosso.



Lo deposero sulla pira, quando il fuoco raggiunse il cadavere, questo cominciò a scoppiettare: il cielo s'illuminò di luce colorate, dal rogo esplose una carica di fuochi d'artificio perchè il vecchio saggo se ne riempì le tasche per giocare il suo ultimo scherzo, l'intero villaggio scoppiò iun una grande risata e si unì a ballare con i due amici...."






Vivendo portiamo la morte con noi, quando siamo morti portiamo con noi la vita e dalla morte sorgerà la nuova vita.


Chi sa di avere la morte a fianco non perderà tempo in sciocchezze nella vita ma si dedicherà attimo per attimo a ciò che considera più importante nella vita , prioritario, sapendo che il solo momento su cui può contare è quello presente, questo passaggio lo riporto anche nel mio corto video " L' Anatomia del momento creativo" riguardo gli anziani a fine vita. Non c'é autorità che possa spiegare la vita o la morte.






La morte non è un fatto improvviso ma un processo che inizia quando veniamo al mondo. Può impiegare 100 anni a compiersi ma è già iniziato. Pensare che moriremo suscita angoscia eppure è proprio la certezza della fine che Pò consentire di rilassarsi profondamente mentre si è vivi perchè da questo punto di vista il nostro destino è già segnato nessuno potrà cambiarlo.


E' perchè si muore che è possibile la vita.


Ignoriamo ciò che accadrà tra un' ora, tra tre giorni, trent'anni. Siamo soggetti all'ignoto ma possiamo agire per salvare vite umane.







Nel Gennaio del 1996 morì mio padre, un evento in parte inatteso seppur avesse 71 anni ha sconvolto la mia esistenza, combattuta nel dolore, nell'isolamento, pesante, una lotta da solo contro qualcosa che rodeva giorno per giorno le mie certezze, fino a quando un giorno in libreria non vedo un libro, dal titolo " La morte amica" di Marie de Hennizel :


"Nella nostra epoca l'idea della morte è spesso rimossa ed allontanata come un tabù.Ma é davvero un evento assurdo; angoscioso, privo di senso?


Questo libro è la cronaca di lunghe ore passate in un reparto di cure palliative accanto a malati terminali, un tempo particolarissimo in cui è ancora possibile dare una svolta alla propria vita e confrontarsi con gli altri in modo diverso.

Attraverso i casi di vecchi, giovani e bambini, credenti e non credenti, accomunati da un'unica sorte di sofferenza, ma aiutati a porsi le domande essenziali e a guardare in faccia il loro destino, ci viene offerta una testimonianza eccezionale di amore per la vita.


Morire si rivela così un ' occasione per vivere con un'intensità mai provata prima e raggiungere la vera pienezza."


Questa esperienza la lettura di questo libro ha provocato una catarsi nei confronti del dolore, mi ha preparato a reggere la tragica perdita di mia madre.


La sintesi? Amore!




Comprendere che occorre offrire e rendere consapevole chi se ne sta andando...fino all'ultimo istante...del grande amore di cui è oggetto...