mercoledì 18 settembre 2013

IL LETARGO DELL' OCCIDENTE RELATIVISTA ANTICRISTIANO


La situazione spirituale, culturale, politica dell'Occidente ed in particolare dell'Europa è sotto gli occhi di tutti:
" Il letargo dell' Occidente ".
Occore stropicciarsi gli occhi, svegliarsi quando ancora si sia in tempo.

La separazione fra la società civile lo Stato o fra le religione e lo Stato, lo stato di diritto,lo Stato sociale, le carte universali o dei Diritti, sono tutte creature originarie proprie ll'Occidente in gran parte europeo che si sono affermate ed imposte nel mondo ed hanno una valenza universale.
Tra tutte queste il cristianesimo è quello che ha più innervato l'intera storia dell'Occidente.

Ma oggi più che mai raccomandare queste istituzioni come universali sarebbe un gesto di arrogaza intellettuale o un tentativo di egemonia culturale, esercitato con la forza o le armi o la politica o la propaganda.
Addirittura Samuel Huntington, ha sintetizzato sul suo saggio più autorevole e letto " Lo scontro delle civiltà" che: " Nell' emergente mondo di conflittualità etnica e di scontri tra civiltà, la fede occidentale nella validità universale della propria cultura ha tre difetti: è falsa, è immorale, è pericolosa".
Questo comporta autocensura, proibizione, una uova cultura che respinge le nostre istituzioni, divieto di affermare che la nostra cultura è migliore di altre, ci viene consentito solo dire che esistono culture e civiltà diverse.
E' una forma di rieducazione inaccettabile !
Dev'essere respinta per ragioni morali perchè pone nuove misure e rischi di annientamento in relazione all' Islam, è difatto la declamazione del " Relativismo " che l'Occidente ghiottamente cucina e consuma ormai da anni.

L'influenza del relativismo nella teologia cristiana aiuta a capire l'attuale debolezza della Chiesa, all'origine della mancata battaglia sul riconoscimento delle radici cristiane nel Trattato Costituzionale europeo, dove Rodotà ha avuto un peso enorme per questa assenza, il malessere dell' Europa, incapace di risolvere il problema della propria identità, del proprio futuro, la noia dell'Occidente per i propri principi e valori, fatti segno e bersaglio di una sanguinosa guerra terroristica dichiarata e combattuta dal fondamentalismo islamico.
E' un modo quello relativista pieno d'ipocrisia: chi non vuol vedere per non dire per non essere coinvolto, chi vede e non dice per non sembrare sgarbato. chi dice a metà e chiede complicità sul resto per non assumersi troppe responsabilità.
E' la conseguenza paralizzante di quel " politicamente, intellettualmente, culturalmente, linguisticamente corretto" che io rifiuto. Perchè è vile, dannoso. A chi o a cosa serve?

Nel 1992 uno studioso francese di questioni islamiche , Olivier Roy, scrisse un libro sullo " Scacco dell' Islam ".
La sua tesi: "l'Islam politico non resiste alla prova del potere...L'Islamismo si è trasformato in un neofondamentalismo che si cura soltanto di ristabilire il diritto islamico, la sharia, senza inventare nuove forme politiche".
La prova dice Roy è che l'Islam non ha prodotto nessun modello politico proprio, nessun sistema economico, nessuna istituzione pubblica che funzioni in modo autonomo, nessuno spazio a disposizione tra la famiglia e lo Stato, nessun riconoscimento paritario della donna, nessuna comunità sovranazionale diversa da quella religiosa.
insomma, uno scacco, anzichè aprirsi ," la parentesi islamista ha chiuso una porta, quella della rivoluzione e dello stato islamico".

E allora possiamo finalmente dire che il modello occidentale è migliore di quello islamico, o no?
La conseguenza di questo è che oggi l'Occidente è paralizzato, due volte.
La prima perchè non ritiene che ci siano buone ragioni per dire che esso è migliore dell'Islam, la seconda perchè se convalida queste ragioni deve scontrarsi con l'islam.
Torniamo quindi al vile e dannoso.
Io affermo i principi della tolleranza , questo mi è universalmente riconosciuto, ma se qualcuno rifiuta la reciprocità e ci dichiara ostilità o jihad, allora si deve prendere atto che è un nostro nemico e combatterlo.
Quindi l'autocensura dell' Occidente suffragata dalla tesi di Huntington è rischiosa e dev' essere eliminata.

Il relativismo o pensiero postilluministico o pensiero postmoderno o pensiero debole o pensiero senza fondamenti o pensiero senza verità o decostruttivismo, fa proselti e portando avanti l'idea che non esistono fondamenti ai nostri valori.

Il filosofo francese Jacques Derrida ha applicato proprio la decostruzione a concetti portanti dell'Occidente per dimostrare che non resistono alla prova dell'universalità.
Il Relativismo parte da un dato incontestabile: la pluralità dei valori, posizione difficilmente contestabile.
Ha per esempio decostruito l'ospitalità per dimstrare che è una forma di imposizione, ha decostruito pensate un pò la democrazia per concludere che è un esecizio di forza, ha decostruito lo Stato per dimostrare che in quanto tale è una canaglia., fino ad arrivare a quello più rischioso: decostruire il terrorismo.
Focalizziamo il primo: l'ospitalità, rilevante in politica per le immigrazioni.
Derrida parte dalla giusta osservazione che quando si offre ospitalità a uno straniero, occorre proteggerlo anche se di cultura estranea.
Secondo lui, il modo migliore sarebbe quello di estendergli i nostri diritti, insegnandogli la nostra lingua, il nostro linguaggio, i nostri costumi, le nostre tradizioni.
In buona sostanza, integrarlo nella nostra cultura..
Ma con questo concetto d'integrazione si finisce col trattare lo straniero non come un " lui" ma come un " noi " e quindi cessa di essere uno straniero. Paradossale!
Però se poi lo accettiamo come un " lui ", quindi incondizionatamente, questo cozza contro le leggi più elementari dell'ospitalità perchè accetta un altro come un " lui" senza che egli rispetti i " noi", distruggendo l'ospitalità, è paradossale anche questo.
Quindi qual'è la conclusione?
L'integrazione questo bel nobile gesto, concetto di cui tanto l'Occidente va fiero è in realtà una forma d'imposizione illibertaria. Il dialogo, la tolleranza, il rispetto, l'incontro e l'apprendimento della cultura ospitante? Derrida non se ne cura.
Procediamo.
Derrida di fronte al terrorismo dell'11 settembre lo decostruisce e non sapendo come combatterlo si affida all'Onu, ma il dettaglio non trascurabile è: come è possibile appellarsi a un'istituzione internazionale del diritti o una corte internazionale di giustizia, quindi democratica dopo che si è decostruiti, il diritto, la giustizia,la democrazia? Anche il decostruttivista più esasperato, se tagli i rami su cui è seduto, cade.
Per integrare qualcuno, bisogna prima avere ben chiaro e fermo dove lo si voglia integrare.
Non lo si può integrare dicendogli che la nostar casa è ospitale, larga,priva ormai di ogni iinsegna propria (a cominciare dal Crocefisso), che può accoglierlo come qualsiais altro e lasciarlo libero di fare qualunque cosa.
" Integrare è diverso da aggregare", profondamente diverso: l'integrazione presuppone un dialogo a partire dalla mia posizione, a partire dai valori personali, l'aggregazione presuppone solo ed unicamente accondiscendenza.
L'integrazione non implica la parità delle posizioni di partenza; implica la pari disponibilità ad accettare l'eventuale approdo comune.
Alla fine la conclusione è: il Relativismo non è più sostenibile.

Joseph Ratzinger ha scritto che : " il relativismo in certo qual modo è diventato la vera e propria religione dell'uomo moderno" e che esso è " il problema più grande della nostra epoca" e poi ancora " La forza che ha trasformato il cristianesimo in una religione mondiale è consistita nella sua sintesi tra ragione,fede e vita...perchè questa sintesi non convince più oggi? Perchè la razionalità e il cristianesimo sono, al contrario, considerati oggi come contradditori e addirittura reciprocamente escludentisti? Che cosa è cambiato nella prima e che cosa è cambiato nella seconda?
Da tempo il Relativismo è penetrato nella teologia cristiana.

Quindi tutte le religioni sono o possono essere ugualmente valide, i loro fondatori, i personaggi religiosi sono tutti validi, quindi Gesù Cristo " uno fra i tanti", ma il cristiano può riconoscere una cosa del genere?
I Relativisti altro non possono fare che parlare relativisticamente di Gesù.
Ratzinger dice quindi che la ragione sta nel fatto che " il ritenere che vi sia realmente una verità, una verità vincolante e valida nella storia stessa, nella figura di Gesù Cristo e della fede della Chiesa, viene qualificato come Fondamentalismo". Già fondamentalisti sono allora i cristiani non gli islamici, pertanto è meglio votarsi al Relativismo, scrive ancora Ratzinger " il Relativismo appare come il fondamento della democrazia".
Ma è una tesi falsa, contradditoria perchè se con il Relativismo si sostiene che non esistono fondamenti, allora neppure lo stesso Relativismo può essere il fondamento della democrazia.
Vi è chiaro questo?

Inoltre la democrazia presuppone a proprio fondamento i valori della persona, della dignità, dell'eguaglianza, del rispetto se togliete valore a questi valori, avrete tolto la democrazia.
Recentemente Padre Gheddo ha risposto ad una provocazione di un sociologo americano, il quale ha proposto un'alleanza tra cristianesimo e islam.
Padre Gheddo ha ricordato: " In nessun paese islamico i cristiani sono totalmente liberi,come i musulmani lo sono in Occidente..I musulmani dovrebbero fare un bell'esame di coscienza sui loro comportamenti collettivi: la violazione sistematica dei diritti dei diritti dell'uomo, il terrorismo, le pratiche oppresive contro le donne e i bambini, la mancanza di democrazia, il formalismo religioso e sociale che schiaccia la persona".
Molti musulmani questo esame di coscienza, purtroppo non lo stanno facendo e mentre noi consentiamo che accanto alle chiese delle nostre parrocchie fioriscano moschee, in quasi nessun paese musulmano è concesso costruire una chiesa.
Peggio, mentre i musulmani non consentono la reciprocità dei nostri principi e valori, noi ci concediamo la decostruzione reletivistica di quegli stessi principi e valori e teorizziamo il dialogo.

Il Relativismo ha fatto guasti e continua a fare da specchio e da cassa di risonanza dell'attuale umore nero dell'Occidente. Lo paralizza, già quando è immobile e spaesato, lo rende inerme quando è già arrendevole, poco incline ad accettare le sfide, povero Occidente in preda al Relativismo e contro il Cristianesimo, sua bandiera dalla notte dei tempi che gli ha permesso di dominare il mondo, il massimo della tolleranza teorica, dell'eleganza politica della raffinatezza filosofica che predica l'equipollenza dei valori, l'equivalenza delle culture orienta non alla tolleranza quanto all'arrendevolezza ed alla resa, al declino non alla forza , alla convinzione, alla missione, tipici del cristianesimo, dell' Europa, dell'Occidente, dell'Italia, è la condanna a morte dell'Occidente !
Nell'era del Relativismo trionfante " Il vero non esiste più, la missione del vero è considerata fondamentalismo e la stessa affermazione del vero fa paura o solleva timori".
Il Realativismo ha affievolito le nostre difese cristiane, ci fa credere che non c'è niente per cui valga combattere e rischiare, persino quando ci vogliono togliere il Crocefisso dalle scuole.
Sono rimaste negli annali e nelle memorie dellla coscieza d'Occidente le parole di Giovenni Paolo II: " L'identità dell'europa sarebbe incomprensibile senza il Cristianesimo" ( 2 maggio 2004); ancora " Non si tagliano le radici dalle quali si è nati" (20 giugno 2004); ancora " L'Europa sia se stessa e si incontri con le sue radici cristiane) (4 agosto 2004). Purtroppo parole declamate in un deserto .

Di questa cultura relativista oggi soprattutto ne fa spese l' Europa non un espressione geografica come Klemens von Metternich, il principe, diplomatico e politico austriaco ebbe a dire con disprezzo dell'Italia ma è un concetto culturale e storico.
L'europa che cammina a spron battuto verso l'affermazione di nuovi diritti a discapito di libertà millenarie, di diritti esistenti da quando esiste l'uomo.
La dignità umana ed i diritti devono essere presentati come valori che antecedenti a qualsiasi giurisdizione statale.
I dirittti fondamentali non vengono creati dal legislatore, nè conferiti al cittadino, ma esistono per diritto proprio.
Il valore della dignità umana è precedente ad ogni agire politico e ad ogni decisone politica.
Esistono dei valori che non sono modificabili da nessuno, vera garanzia della nostra libertà.
Oggi nessuno dovrebbe negare la precedenza della dignità umana e dei diritti umani fondamentali rispetto ad ogni decisione politica, come avvenne invece per l'orrore nazista con la sua dottrina razzista antisemita, eppure oggi per converso avviene con la ferma volontà sostenuta da argioni squisitamente politiche di anteporre tale politica ai diritti pregeressi e con l'affermazione di nuovi diritti che più che essere trionfo di libertà, sono cancellazione di diritti primordiali.
Tutti sappiamo quanto oggi possano divenire stati precari, la famiglia ed il matrimonio, minacciati dai nuovi legislatori che per puro calcolo elettorale come direttori d'orchestra dirigono il popolo elettore non solo ma anche il popolo avverso politicamente che non s'avvede d'essere usato, strumentalizzato in questa nuova guerra colonialista di natura politica.

Al contrario, gli omosessuali, chiedono che alle loro unioni sia riconosciuta una forma equiparata al matrimonio.
In questo modo si esce dalla storia morale dell'umanità che non ha mai perso di vista il matrimonio nella sua essenza, la comunione tra uomo e donna che apre ai figli ed alla famiglia.
Non è discriminazione questa ma di comprendere cosa sia la persona umana umana in quanto uomo e donna e di quale unione può ricevere una forma giuridica, l'unione omosessuale posta allo stesso rango del matrimonio va a dissolvere l'immagine dell'uomo con conseguenze gravi perchè è fin troppo evidente come questo poi si ripercuota su tutte le derivazioni della famiglia a partire dai figli inseriti in famiglie monossessuali, dove non vi sia un padre o una mamma ma o l'uno e l'altro con questa falsa denominazione seppur di sesso opposto, che orrore per i bimbi !!!

Veniamo all'aspetto religioso.
Nella nostra società viene multato chi disonora la fede d'Israele, la sua immagine di Dio, viene multato chiunque vilipenda il Corano e le convinzioni dell'Islam, se invece si tratta di Cristo e di ciò che è sacro per i cristiani, ecco che allora la libertà d'opinione diventa un bene supremo, limitare il quale sarebbe minacciare o abolire la tolleranza e la libertà, ma Signori Relativisti, la libertà d'opinione trova un limite in questo : non si può distruggere l'onore e la dignità di altri non è libertà mentire o cancellare i diritti umani, peraltro in vigore da millenni.
C'è in questo un odio di sè, dell'Occidente che è strano, patologico.
La multiculturalità che continuamente viene incoraggiata e favorita è in verità abbandono e rinnegamento di ciò che è proprio, di ciò che è la propria identità.
La multiculturaltà non può esistere senza basi comuni, senza il rispetto di ciò che è sacro, se non facciamo questo
non solo rinneghiamo l'identità dell' Europa non parlo dell'Italia perchè in questa battaglia gigantesca, è l'Europa tutta che deve combattere, anche se ancora in mancanza di una Costituzione, un progetto definitamente abbandonato nel 2009 a seguito dello stop alle ratifiche imposto dai no ai referendum in Francia e Paesi Bassi.

Diverse innovazioni della Costituzione sono state incluse nel successivo Trattato di Lisbona, entrato in vigore il 1º dicembre 2009. In questo l'Italia quindi deve assumere un ruolo guida e dare poi vita alla nuova Costituzione con il preponderante peso che le compete creando le premesse ad un inserimento di uno specifico richiamo alle radici cristiane o giudaico-crsitiane, elementi morali fondanti per dare all'Europa una natura identitaria perchè la comunità dei credenti cristiani europei e la Chiesa proprio perchè cristiani e cattolici sono stati portatori nella storia di quei principi su cui la stessa Europa, entità culturale e di civiltà è nata e si è sviluppata in tutto il mondo.
A questo punto, possono la comunità dei credenti cristiani europei e la Chiesa contribuire a fare di più?
Si, possono, perchè cristiani, Chiesa cattolica, sono stati portatori nella storia di quei principi su cui l' Europa, intesa come entità culturale e di civiltà, è nata e si è sviluppata in tutto il mondo, perchè l' Occidente non ama più se stesso, soprattutto quello europeo, esiste invece un Occidente non europeo, quello americano, il quale, benchè insediato dal Relativismo, ama ancora così tanto se stesso che gli viene rimproverato di amarsi troppo, a tal punto di essere definito come unilateralista, monoculturista, imperialista, bellicista, secondo le critiche di intellettuali e politici europei rivolte all'America, tutte di fondamento Relativista, ormai pregnante in quest'Europa.
Quest' Europa con un sistema di valori, di cultura, di fede che si basano sulla sua identità, sia giunto alla fine e sia già giunto alla fine ed uscito di scena svuotando l' Europa, paralizzandola.
E' una situazione patologica e deprecabile !
L'Europa che ha paura che evita di far fronte alle proprie responsabiltà, se qualcuo prova a dire che le istituzioni occidentali sono migliori delle istituzioni dei Paesi Islamici, arriva un ordine di arresto culturale, siè espulsi da salotti, dai circoli, dalle accademie no si vincono premi letterari non si invitati a convegni o conferenze perchè "Migliore" non si puo' dire; " Preferibile" è sospetto; " Uguale" va benissimo col sottinteso che tutte le società sono uguali e qualcuna più uguale di altre.

Noam Chomsky, sostiene che gli Usa sono " uno Stato guida del terrorismo ".
Che il massacro dell'11 settembre è colpa dei nostri genocidi.
Josè Samarago paragonò il premier Sharon ad Hitler, gli israeliani ai nazisti, addirittura scrivendo :" Oh, sì, gli orrendi massacri dei civili causati dai cosidetti terroristi suicidi...orrendi, senza dubbio; condannabili, certamente; ma Israele deve ancora imparare parecchiose non è capace di comprendere le ragioni che possono portare un essere umano a trasformarsi in una bomba".
Gli attacchi terroristi suicidi?
Colpa nostra! Abbiamo ridotto i palestinesi alla disperazione.
Assurdo!
Si potrebbe lo stesso della Stato in fieri Palestinese?
No, non lo permetteranno...
Guai.

Il prezzo di questo lo stiamo pagando tutti noi, due appuntamenti mancati ce lo confermano : la Costituzione europea, sostituita da un modesto trattato costituzionale e l'unità euratlantica che è stata infranta dalla guerra e dal dopoguerra in Iraq con le divisioni in campo europeo.
Soffia sull'europa un brutto vento.
C'è l'idea che basta aspettare aspettare e i guai spariranno da soli o che si può essere accondiscendenti con chi ci minaccia e potremo cavarcela...sembra un sospito di sollievo, in realtà è un rantolo di un essere in agonia in preda alla codardìa, al falso buonismo, alla cancellazione identitaria della propria realtà, di chi non è competitivo in economia, di chi non investe in ricerca, di chi non si assume le proprie responsabilità della propria storia, del proprio ruolo di chi perde numero nella propria popolazione a favore di popoli estranei di altre culture o pseudo culture che mai condivideranno, pensieri, atti, leggi del nostro stato. Di chi...chiamato a combattere, dice sempre che, nel caso, quella è "l'extrema ratio" e che non dev'essere usata mai !
Già, perchè combattere e rischiare?
C'è forse una guerra?
La risposta?
Si!
C'è una guerra ed è da responsabili riconoscerlo e dirlo anche se politicamente è corretto tacerlo ed è da irresponsabili e da vigliacchi non riconoscerlo : Signori Relativisti !
Afghanistan, Kashmir, Cecenia, Dagestan, Ossezia, Filippine, Arabia SAudita, Sudan, Bosnia, Kosovo, Palestina, egitto. Algeria, Marocco, nel mondo arabo-islamico è stata dichiarata una "Guerra Santa" all'Occidente:
la " Jihad ".
Perchè non prenderne atto?
E' un conflitto armato.
Non sono atti di terrorismo da isolato da parti di alcuni fanatici, sono moltissimi terroristi.
Chi obietta che non si possa che noi non si possa combattere con le armi. rispondo ancora : perchè no?
Una guerra giusta per difesa come questa, lo stesso Cristianesimo ne ammette e giustifica l'esistenza: di una guerra giusta per difesa!
Non è la prima guerra che il Cristianesimo commette nelle epoche avvicendatisi da 2000 anni ad oggi per tali inderogabili diritti/doveri, altrimenti nessuno di noi sarebbe in vita, anche voi Relativisti.
Il dialogo non serve a niente se uno dei due dialoganti dichiara a prescindere guerra.
Nel Cristianesimo europeo, nel clero, oggi attonito, sconcertato, rassegnato, silente contro le bandiere culturali dell'identità dell'Occidente esiste a malapena l'idea di essere bersagli di una guerra che fa paura.
Ma non credete che proprio la paura alimenti la mano dei terroristi?
Che l'arrendevolezza anzichè pagare non penalizzi?
Che cedere al ricatto non sia la fine?
Per i popoli la guerra è un fatto immorale, sarebbe come dire che la morte è immorale.
No: immorale è la guerra immorale,per esempio quella fatt per conquistare ed annettere uno Stao, così come immorale è la morte immorale, quella per esempio provocata per assasinio.
Ma non si può girare lo sguardo da un'altra parte.
Perchè l'Europa rifiuta questo fatto?
Perchè la Chiesa che fece le crociate, oggi si rifiuta o tarda a comprendere che è stata dichiarata una guerra contro ebrei e crociati, così come dicono ogni giorno i terroristi islamici?
E' chiaro all' Europa ed alla Chiesa che la loro esistenza è seriamente minacciata?
La loro civiltà bersagliata, la loro cultura rifiutata?

Il pacifismo europeo più che una scelta consapevole è un gesto passivo strettamante connesso al Relativismo.
Quel Relativismo che dopo averci dato l'idea che tutte le culture e civiltà sono uguali, ci sta insnuando anche l'idea che la nostra è peggiore delle altrui culture.
L' Europa ha dato il via all'autoflagellazione.
E' vero l'Occidente non è tutto roseo, è stato padre di civiltà ma anche di colonialismo, imperialismo, antisemitismo, nazismo, comunismo, la civiltà occidentale ha grandissime colpe come qualsiasi civiltà umana, ma possiede un dono che nessun'altra civiltà conosce : quello di accogliere da duemilacinquecento anni, tutte le tradizioni, i miti, le religioni e gli esseri umani di questo pianeta.
Di questa civiltà fa parte la Chiesa cattolica, tanto criticata ed attaccata aragione sostengo io,la quale pperò a differnza di tutti gli altri riconosce i prorpi errori, i torti inflitti, le decisioni e selte sbagliate, le missioni evangelizzatrici non esenti da violenze. ha chiesto scusa agli ebrei per l'accusa di deicidio e le persecuzioni.
Ha chiesto scusa Galileo per averlo processato e condannato.

Oggi, i valori, i princìpi occidentali stanno subendo gli attacchi massicci di legislazioni " laiche" in tutta Europa.
L' Europa, la sua cultura, dovrebbe ricordarsi di un suo padre fondatore, Aristotele, il quale, per evitare di cadere nel relativismo( dei Sofisti) da un lato e nel dogmatismo ( di Platone) dall'altro, aveva introdotto il concetto di
" sapienza pratica", accompagnata dal " ragionamento" che distingue per l'uomo le cose buone da quelle cattive.
Il Relativismo comincia a prendere piede come una sorta di nuova " confessione" che limita le convinzioni religiose e quindi il Cristianesimo e cerca di sottoporle al suo super-dogma.
Questo è la cancellazione della civiltà occidentale.
Fermatevi!
Fermatelo fino a che siete in tempo!


La sinistra odia la nostra cultura e la nostra civiltà a tal punto che è disposta a consegnarla, come la sta consegnando, all'Islam. La sua politica estera è l'acquiescenza con i paesi e gruppi terroristici; la sua politica interna è l'ingresso libero a tutti gli immigrati e la cittadinanza a buon mercato; la sua politica sociale è il multiculturalismo; perciò la sua politica urbanistica è chiudere la base americana di Vicenza! Ieri, oggi, sempre contro l'Occidente. E siccome Occidente vuol dire anche e soprattutto Cristianesimo, la sinistra, per essere antioccidentale ha scelto l'anticristianesimo, cioè il laicismo. Questa è la nuova frontiera, il nuovo discrimine, la nuova linea di divisione fra noi e la sinistra. (Marcello Pera)

Un ringraziamento a Marcello Pera, fonte, ispiratore, avanguardista del relativismo che propugna un radicale rinnovamento
nel campo sociale e culturale in Italia ed in Europa.

Attila Piccolo

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