lunedì 20 gennaio 2014

IL BICAMERALISMO. ITALIA, FRANCIA, GERMANIA : MODELLO PER LA SPAGNA

Il terreno delle definizioni di "governo" non può trascurare il riferimento a quella fondamentale per la politica italiana, fornita dal nostro testo costituzionale che nel gruppo degli articoli 92-95 disegna un organo istituzionale modellato sulle esigenze di regime parlamentare:
Art.92 : " Il Governo della Repubblica è composto del presidente del Consiglio e dei ministri che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri.
Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consigliodei ministri e su proposta di questo, i ministri.
Art. 94 : " Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere..
Art. 95 :.." i ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei ministri, e individualmente degli atti dei loro dicasteri ".

Le forme principali di governo, oggi sono sostanzialmente due: quella parlamentare e quella presidenziale.
Nè il governo parlamentare nè il presidenzialismo rappresentano delle novità.
Per descrivere il primo ci si rifà ancora al sistema britannico e per il secondo a quello a quello, ormai bisecolare statunitense.
Il Westminster System inglese costituisce l'estremo "maggioritario" dell'arco dei sistemi democratici, contrapposto a quello "consensuale" ( su base proporzionale) incarnato da Svizzera e Belgio.

La forma di governo presidenziale, comporta un capo dello Stato eletto a suffragio universale, titolare del potere esecutivo.
La coppia presidenzialismo/parlamentarismo si converte in una triade se si considera il semi-presidenzialismo di stampo francese., una forma di governo relativamente nuova, dal 1958-1962 con la Quinta Repubblica che implica in modo ibrido fra i due regimi precedenti, la contemporanea presenza di un capo dello Stato a elezione diretta e di un capo del governo emanazione della maggioranza parlamentare. con la particolarità principale nella possibile divergenza di segno politico fra le due cariche, prodotto di risultati elettorali contrapposti, ad esempio: destra vs. sinistra.
Quando le forze politiche di destra controllano l'una e quelle di sinistra l'altra, si genera il fenomeno della "cohabitation", in cui il presidente della repubblica finisce per indirizzare l'attività di governo.

Rilevante per l'enorme peso storico e politico del Paese dove trova applicazione, è il cancelleriato  tedesco, costruito per tagliare i ponti con la drammatica esperienza dela degenerazione della costituzione di Weimar col totalitarismo nazista.
E' un sistema che limita sensbilmente i poteri del capo dello Stato ma istituisce un forte capo del governo: "Cancelliere".
La caratteristica più marcata consiste nel meccanismo della cosidetta "sfiducia costruttiva"  grazie al quale il Bundenstag può togliere l'appoggio al cancelliere solo se al contempo indica al presidente della repubblica (con un voto a maggioranza dei propri membri) un successore da nominare.
L'obiettivo è quello di garantire un alto tasso di governabilità, disincentivando le azioni distruttive da parte delle ali estreme dello schieramento partitico che avevano condotto Weimar nel vicolo dell'autoritarismo.
La sfiducia costruttiva è efficace nel disinnescare le crisi di governo, tanto che ad oggi , pensate , si è fatto ricorso solo due volte.
La sua buona riuscita  ne ha fatto il modello che ha ispirato la costituzione spagnola nel 1978.

Ora in contrapposizione ai sistemi enunciati fa da contraltare il sistema italiano che tra la fine degli anni '70 e l'inizio dei '90 è stato rapprensentato dall' annosa questione della "governabiltà" che ad oggi ancora non è stata risolta e che ha due problemi molto gravi:
-L'inadeguatezza dei congegni istituzionali predisposti alla regolazione della vita governativa.
-La ridottissima durata media in carica delle compagini  ministeriali (affltte dal pluripartitismo estremo e dlle dinamiche indotte da sistemi elettorali rigidamente proporzionali) producendo "ingovernabilità" con l'impossibilità di progettare e realizzare politiche che non fossero di breve periodo, oltre che compromissorie, incapaci di correggere qualsiasi difetto.
Inoltre abbiamo anche difficoltà incontrate nella gestione del sistema in termini di sovraccarico di domande dovuto alla crescita qualitativa e quantitativa dei compiti dello Stato con i centri governativi, ridottisi a "sottogovernare", al di sotto delle aspettative.

Il " Bicameralismo perfetto o Integrale ".
Si ha quando ad esercitare determinate funzioni le due Camere hanno eguali poteri o quando i poteri , seppur diversi sono complementari ( ad esempio quando entrambe in alcuni Paesi partecipano alla procedura di Inpeachment : l'una la Camera bassa che formula lo stato d'accusa , l'altra, quella alta che si costituisce in Alta Corte di giustizia per atti contrari agli interessi generali dello Stato commessi da personalità politiche nell'esercizio delle loro funzioni.
 E' questo il bicameralismo perfetto o integrale, ritenuto l'unico bicameralsmo.

Il " Bicameralismo imperfetto o Limitato".
Si ha quando si manifesta in forma attenuata quando le due Camere hanno attribuzioni differenti.
Parte dal presupposto che alcune funzioni del Parlamento, quella legislativa in modo preminente, si basi sulla confluenza delle volontà di entrambe le assemblee anche se poi finisce per prevalere solo una.

Perchè adottare il bicameralismo, anzichè il monocameralismo o il pluricameralismo?
L'ultimo desta scarso interesse, il secondo esclude il primo, il primo è un elemento utile negli Stati decentrati ed in quelli federali.
Il Bicameralismo contribuisce al miglioramento tecnico della legislazione, costituisce una garanzia per la solidità e la continuità dell'ordinamento e per la stabiltà dell'indirizzo politico generale, consente un più attento e puntuale controllo dell' Esecutivo.
ll controllo è massimo, quando il bicameralsmo è integrale ed il governo deve godere della fiducia di entrambe le Camere.
Ma su questo vi è un divergenza di opinioni: non sono pochi coloro che  sostengono un Bicameralismo Limitato, nel quale una Camera abbia potere di controllo, l'altra sia organo di consulenza dell'Esecutivo.
Ma, al fine della stabiltà del governo, la soluzione bicamerale è da respingere, ha un effetto negativo nella forma integrale e questo è riconosciuto dagli stessi suoi sostenitori in quanto l'esistenza di due centri di controllo aumenta le occasioni di crisi, se poi nelle due Camere si hanno maggioranze opposte, l'attività di governo diventa impossibile.
Il Bicameralismo finisce per essere un meccanismo abnorme nel quale il potere di veto anche di pochi parlamentari assume spesso una carattere devastante.
L'esistenza di parlamenti bicamerali composti da una Camera elettiva e da una non elettiva non trova giustificazione negli ordinamenti democratici e quindi a questo punto o la volontà della Camera non elettiva è conforme a quella della Camera elettiva ed allora la Camera non elettiva è inutile o se dissente è nociva perchè il sistema rappresentativo si basa sulla volontà popolare.

In Francia la scelta tra il bicameralismo ed il monocameralismo ha dato luogo ad un alternarsi di sistemi monocamerali e bicamerali.
L'attuale Parlamento francese, composto dall'Assemblea nazionale e dal Senato, adotta il bicameralismo limitato. La volontà dell'Assemblea (eletta a suffragio diretto, mentre l'elezione del senato è indiretta) finisce col prevalere. Così il Governo è responsabile davanti al Parlamento, mentre il Senato, su richiesta del Primo ministro, deve limitarsi all'approvazione di una dichiarazione di politica generale.
Entrambe le Camere approvano la legge ma in caso di contrasti, su richiesta del Governo, la decisione definitiva è rimessa all'Assemblea.

In Italia occorre riformare dal profondo, ripensando totalmente la democrazia che dev'essere decidente non paralizzata in mediazioni e teatrini insopportabili, rilanciando il cammino delle riforme.
Come?
Con un Parlamento monocamerale.
I . -Una sola camera elettiva di 475 deputati a cui spetta il compito di legislazione ordinaria e fiducia al governo
-Un Senato federale composto da 125 membri con compiti limitati e partecipare in seconda lettura all'approvazione delle leggi di modifica costituzionale, legiferare sull'ordinamento e i poteri delle autonomie regionali e locali.
Viene eletto dalle Regioni e dalle Città metropolitane e dalle rappresentanze comunali.
I suoi componenti non hanno alcun compenso aggiuntivo ma solo un rimborso spese all'atto delle runioni.

II . Elezioni in collegi uninominali a doppio turno.

III . Abolizione di ogni forma di finanziamento pubblico, introduzione del cinque per mille con limite di contribuzione non superiori a 10.000 euro e indicazione di soggetto beneficiario, agevolazioni fiscali simili a quelle delle Associazioni culturali.

IV . Abolizione delle Province.

                                                     W l'Italia
                                                     W gli italiani che resistono

                                                      Attila Piccolo

                                                     

                                                     

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