mercoledì 22 gennaio 2014

ITALIA : RECESSO DALL' UME

L'articolo " Rinaldi: Come uscire dall'Euro. L'Italia si ferma a Maggio 2014" a firma di Domenico Galardo, apparso sul blog :
" Indipendenza Italiana - Tea Party Italy" :
http://indipendenzaitaliana.blogspot.it/2013/06/rinaldi-come-uscire-dalleuro-litalia-si.html;
e pubblicato su" Piazza del Dissenso" :
https://www.facebook.com/groups/170303489795797/190325111126968/?notif_t=like.
Un lavoro ed un'analisi molto accurati con introsperzione, competenza e critica, esigono un mio intervento che augurabilmente possa essere associato sugli stessi standard di qualità, concentrandosi a partire dall'atto primo, supremo, di nascita per inquadrare il problema evidenziato testè, dalle origini alle possibili conseguenze e derivate.

 Il 9 maggio 2011, ho partecipato ad un importante Seminario Formativo assieme all'on. Barbara Matera :
  "ORIGINI DELLE ISTITUZIONI EUROPEE E IL LORO FUNZIONAMENTO "
 Con la presenza di cattedratici, Ordinari d' Università (quindi la voce critica) e deputati europei e Dirigenti della Comunità Europea.
Si sono affrontate tematiche e chiarite alcune dinamiche che al contrario ed erroneamente vengono adoperate sul web da internauti in modo dogmatico e senza alcun fondamento.
Queste sono poi state attualizzate ed integrate in questo mio lavoro.

L'Unione Monetaria Europea ( UME ) nasce disgiunta da un' Unione politica (che notoriamente viene espressa in Stato federale quando entrambe sono associate). 
Al contrario questa Unione monetaria europea è un caso estremo d'integrazione tra due o più stati Sovrani.
Diversamente se l' Unione monetaria è associata ad un Unione politica (si pensi esemplificativamente agli USA), la stessa Unione monetaria nel tempo può espandersi e/o contrarsi  con l'adesione o la fuoriscita di uno o più Stati, è quanto peraltro previsto nel Trattato di Lisbona, entrato in vigore il 1 dicembre 2009.
Questa premessa c'impone di chiarire la natura giuridica dell' Unione europea e valutare la distinzione tra Stato federale ed un sistema di uno stato qual'e' l'Unione europea, rimasta una sorta di "ircocervo", la parola " ircocervo" deriva dal latino incorcervus, parola composta da " hircus" ("cervo") e " cervus" ("cervo")  e descrive un animale mitologico per metà cervo e per metà caprone. Una chimerica assurdità,  quale di fatto è l'Unione Europea appare con istituzioni che ancora possiedono il diritto di veto, tipico del "sistema confederale" ma con una Banca Centrale Europea cui aderiscono i paesi membri che hanno accettato l'Euro e hanno rinunciato alla sovranità monetaria nazionale. Insomma la moneta unica, l'Euro come il Dollaro, costituisce un presupposto del sistema federale, oppure il punto di passaggio dal confederalismo quale appare,  al federalismo, come accade negli Stati Uniti con la costituzione di Filadelfia e poi con la creazione del Dollaro e poi di una Corte Federale. 
Ma così non è.
 
Storicamente lo Stato Federale, spesso nasce in base ad un accordo, sancito dalla Costituzione Federale, tra più Stati all'origine sovrani.
Gli Stati componenti uno Stato federale sono uniti tra loro da un governo centrale, detto " federale" e sul piano monetario sono uniti da una Banca Centrale federale.
Lo Stato federale va distinto dalla Confederazione di Stati perchè lo Stato federale mira a garantire l' unità politica degli Stati aderenti, togliendo al singolo stato lo " status" di soggetto di diritto internazionale, riservando esclusivamente a sè tale prerogativa.
La Confederazione, invece , lascia che ogni Stato conservi l'originario " status" di soggetto di diritto internazionale come di  fatto avviene nell'Unione Europea. 

Da questo preambolo possiamo inziare solo a percepire i problemi a carico dell'esistenza della valuta in euro che da alcuni mesi ha iniziato a prendere corpo e che nell'articolo sopracitato viene espressa in modo sistematico e scientifico.
In linea quindi di principio, le cause del dissolvimento parziale o totale dell'Unione monetaria possono essere :
a) Politiche
b) Economiche
ma sia nell'uno che nell'altro caso, sarà sempre una decisione politica, assunta dalle autorità governative di uno o più Stati a segnare una decisione sopra evocata.
Al punto a) le cause possono essere politiche quando connesse ad attriti politici, nati indipendentemente da valutazioni di ordine economico.
Al punto b) le cause possono essere economiche quando le patologie economiche e sociali sorte in seno all'Unione monetaria inducono o costringono uno o più Stati ad abbandonare l'Unione.
Veniamo ora a quanto enunciato e prospettato nell'articolo di Domenico Galardo: può l'Unione monetaria europea sopravvivere?
Non va ignorato che l'intera costruzione della valuta comune, poggi sulla solidità dell'asse politico Francia-Germania, fin dalla nascita del "Sistema monetario europeo" (SME) entrato in vigore il 13 marzo 1979.
Dissapori tra i due Paesi Leader potrebbero indurre uno o entrambi all'abbandono con la fine dell' Unione monetaria nel caso della sola Germania, nel caso fosse invece la Francia od un altro membro, seppur forte il contraccolpo non sarebbe in grado di designarne la fine, questo perchè la credibilità internazionale dell'Unione monetaria europea si deve soprattutto al fatto che ne fa parte la Germania, Paese che volle ed impose...l'euro ad e immagine e somiglianza del suo marco.

Torniamo ora alle cause di costituzione dell'Unione monetaria europea e dei motivi per cui sia in crisi ed abbia dato corso e seguito alle ipotesi ventilate sopra: un Paese caratterizzato da gravi divari economici regionali e/o da un elevato tasso di disoccupazione della forza lavoro non dovrebbe essere ammesso.
 In buona sostanza immettere un corpo economico malato in una Unione monetaria vuol dire contaminare, l'intera area della valuta comune.
I Paesi candidati dovrebbero quindi essere risanati, prima del loro ingresso ufficiale.
L'Unione monetaria europea si è trovata ad affrontare a partire dal  2010, casi come la Grecia, Irlanda, Spagna, Portogallo ma non come conseguenza dell'impatto della crisi finanziaria statunitense del 2008 sull'area dell'euro ma perchè tale area fu edificata su paesi disomogenei, deboli e vulnerabili a shock finanziari esterni.
Chi oggi si scandalizza per le strette misure creditizie, governative, sociali applicate in Grecia non ultima la chiusura dell'emittente televisiva pubblica ERT, dovrebbe riflettere molto sul fatto che ha truccato i suoi conti pubblici pur di entrare nell'eurozona e che tale Paese in conseguenza di ciò andava immediatamente espulso ma si era impossibilitati a farlo per mancanza di norme testuali.
E qui arriviamo a noi.
 Che dire allora dell'Italia, ammessa all'area euro, pur presentando un rapporto debito publico/ Pil pari al doppio del parametro di Maastricht  del 60% con gravi divari regionali?
Dall'Ingresso nell'euro si è accentuato il divario economico tra le regioni del Sud e quelle del Nord, è cresciuto il tasso di disoccupazione, il mai realizzato risanamento dei conti pubblici, avallato dalle diverse forze politiche (governative e d'opposizione) ha finito col togliere un futuro pensionistico dignitoso ai giovani di oggi.
Milioni di pensionati hanno visto regredire progressivamente le loro condizioni economiche di vita, lo stesso "ceto medio" è stato colpito e compresso ed i ceti più deboli sono entrati nell'indigenza.
Pertanto ad oltre dieci anni dall'introduzione dell'euro le condizioni economiche di vita dei cittadini residenti nell'Unione monetaria non solo non sono migliorate ma sono peggiorate.

CONVERGENZA LEGALE
E' importante il "criterio dell'armonizzazione del diritto societario" che andrebbe aggiunto in seno alla  "Convergenza legale" mai avvenuta all'interno dell'Unione monetaria europea e quindi è un criterio mancato.
In ventotto Stati membri considerando l'ingresso della Croazia il 1° luglio 2013 per la costituzione di una società a responsabiltà limitata (S.R.L.) è richiesto un capitale sociale minimo di euro  35.000,00 in Austria; euro 25.000,00 in Gerrmania; euro 18.550,00 in Belgio; euro 18.000,00 nei Paesi Bassi; euro 18.000,00 in Grecia; euro 12.500,00 in Lussemburgo; euro 10.000,00 in Italia; euro 9500,00 in Slovenia; meno di settemila in Slovacchia; euro 5.000,00 in Portogallo; euro 3.000,00 in Spagna; euro 2.500,00 in Finlandia; euro 1250 a  Malta; euro 1,00 in Francia,  euro 0,00 in Irlanda dove è prevista anche la forma unipersonale; a Cipro non è fissato alcun limite minimo dove è possibile anche costituire una società anonima, riguardo la proprietà. 
Tra l'altro in Francia e Finlandia non è previsto alcun atto notarile per la costituzione.
Esistono differenze anche per le società per azioni ( S.P.A.) euro 120.000 in Italia; euro 70.000,00 in Austria; euro 61,500,00 in Belgio; euro 60.102,00 in Spagna; euro 60.000,00 in Grecia; euro 50.000,00 in Germania; euro 37.000,00 in Francia e d euro 25.000,00 in Slovenia.
Come vediamo sensibili difformità esistono tra i Paesi dell'area euro e non esiste alcuna " Convergenza legale".

PROSPETTIVA DELL'UNIONE POLITICA DA MAASTRICHT A LISBONA
Quindi sulla base di questo " Il Trattato di Lisbona " ha introdotto importanti novità per uno Stato che voglia abbandonare l'Unione monetaria  europea così come evidenziato nell'articolo di Domenico Galardo, secondo queste procedure di seguito elencate :
- La possibiltà di uno Stato membro di recedere dall' Unione Europea in modo negoziato mediante un accordo.
- Il riconoscimento per uno Stato Membro di recedere in modo unilaterale, dopo due anni dalla notifica della domanda di recesso dall'Unione.
Ma prima di questo dobbiamo porre l'attenzione sul fatto che dal Trattato di Maastricht (1992) a quello di Amsterdam (1997) e fino a quello di Nizza (2001) venisse prefigurata al contrario un' Unione europea che avrebbe dato luogo ad "Unione politica" in linea con la Costituzione degli Stati Uniti d'America, dove è contemplato l'ingresso ma non la secessione dalla Federazione.
Il 29 ottobre 2004, gli Stati membri rivedranno in termini intergovernativi l'Unione fino a sancire la procedura del recesso nel " Trattato di riforma" noto come Trattato di Lisbona.
Sempre nell'articolo di Domenico Galardo c'è un passaggio importante sull'inflazione, è bene soffermarci sul fatto che la BCE definì la stabilità dei prezzi con un tasso d'inflazione inferiore al 2% (per cento) prefiggendosi di mantenerla su valori inferiori ma prossimi al  2%.
 Questo è avvenuto per circa 10 anni cercando...di favorire un contesto finanziario favorevole alla crescita ed all'occupazione.
Emerge però il fatto che la crisi economica e sociale che sempre di più ha coinvolto l'area dell' Unione monetaria, soprattutto a partire dall' anno dell'euro circolante (anno in cui inziano i devastanti effetti del "cattivo changeover") sia stata del tutto ignorata !
Nessun accenno neanche ai livelli d'inflazione sensibilmente superiori al tasso del 2%.
Premesso tutto ciò e quanto ipotizzato e se vogliamo auspicato nell'articolo di Domenico Galardo, come può avvenire in realtà il recesso dell'Italia dalla zona euro? Questo è importante da comprendere.
La possibilità del " recesso" dall'Unione con la relativa procedura è sancita nell'articolo 50 del nuovo Trattato sull'Unione europea (TUE) espresso in cinque paragrafi, vediamo quindi secondoi quali procedure, l'Italia potrebbe uscire:
1) Ogni Stato membro può decidere, conformemente alle proprie norme costituzionali, di recedere dall'Unione.
2) Lo Stato membro che decide di recedere notifica tale intenzione al Consiglio europeo. Agli orientamenti formulati dal Consiglio europeo, l'Unione negozia e conclude con tale Stato un accordo volto a definire le modalità del recesso, tenendo conto del quadro delle future relazioni con l'Unione. L'accordo è negoziato conformemente all'articolo 218, paragrafo 3 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Esso è concluso a nome dell' Unione dal Consiglio, che delibera a maggioranza qualificata previa approvazionedel Parlamento europeo.
3) I trattati cessano di essere applicabili all Stato interessato a decorrere dalla data di entrata in vigore dell'accordo di recesso o, in mancanza di tale accordo, due anni dopo la notifica di cui al paragrafo 2, salvo che il Consiglio europeo, d'intesa con lo Stato membro interessato, decida all'unanimità di prorogare tale termine.
4) Ai fini dei paragrafi 2 e 3, il membro del Consiglio europeo e del Consiglio che rappresenta lo Stato membro che recede non partecipa nè alle deliberazioni nè alle decisioni del Consiglio europeo e del Consiglio che lo riguardano.
5) Se lo Stato che ha receduto dall' Unione chiede di aderirvi nuovamente, tale richiesta è oggetto della procedura di cui all'articolo 49.
Dal testo dell'articolo 50 del TUE, col trattato modificativo di Lisbona, vengono contermplate due forme di recesso:
a) Il recesso supportato da un accordo tra l'Unione europea e lo Stato membro che intende recedere;
b) Il recesso volontario e unilaterale di uno Stato membro dall'Unione.

E' interessante rilevare che il Trattato di Lisbona, malgrado i suoi limiti, ha questo di speciale: impone alla luce dell'accoglimento del meccanismo del recesso dall'Unione, che si abbandoni quello strano ordine di idee, alquanto diffuso al tempo di Maastricht, in base al quale il futuro dell'Unione europea non avrebbe conosciuto alcun contrazione nel numero dei Paesi già aderenti a questa unità giuridica, economica ma non politica, ecco il problema...non solo e qui mi ricollego all'articolo sopraccitato, al punto :
 "Giustamente è da chiedersi se Globalizzazione".
 Il Trattato di Lisbona ha di speciale anche la normativa osservata da tutti i Paesi europei, eccetto l'Italia che i pagamenti da parte di istituzioni statali, pubbliche verso imprese private debba avvenire entro e non oltre 60 giorni dal termine dei lavori ed in alcuni casi come in Francia in 30 giorni.
Perchè questo non avviene in Italia ?
Perchè in Italia i governi sono ostaggio di pressioni di un esercito di lobby composte da avvocati, sindacalisti, negoziatori, figure che in base a trattative da negoziare tra le parti: pubblico e privato, prolungano all'inverosimile i tempi fino ad oltre 36 mesi e le imprese italiane falliscono e loro, " I negoziatori" così inverosimilmente utili o inutili possono dimostrare di guadagnarsi uno stipendio non indifferente.
Sapete a quanto ammonta quest' inutile operazione ogni anno?
Ad oltre 40 miliardi di euro!
Quante finanziarie avremmo potuto fare? Quante imprese avremmo salvato? Quanti imprenditori oggi sarebbero ancora in vita anzichè andare incontro al suicidio?
Queste Lobby, di fatto rappresentano una casta, solo che coloro che contestano le varie caste non si sono accorti di questa grave e nociva presenza con ramificazioni istituzionali. 


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