venerdì 10 gennaio 2014







L'EQUAZIONE MARKETING/POLITICA: CULTURA DI DEMOCRAZIA. FRONTE COMUNE CONTRO LA DEMAGOGIA.


   di Attila Piccolo
                                                                 PROLOGO

Ho scritto questo Articolo/Saggio nel Marzo 2005 sul mensile di attualità e politica" Il Salento Magazine" da me diretto, durante la campagna elettorale per le Regionali contro la galoppante campagna elettorale del candidato Nichi Vendola alla Presidenza Regione Puglia,  condita da  una demagogia imperante. In quei giorni ero impegnato nella campagna elettorale di mia sorella Carmela Lorella Piccolo candidato consigliere regionale Puglia in Forza Italia con Raffaele Fitto.Vi è una disamina sulla politica a livello storico-sociale-culturale ed un'attenta focalizzazione profetica su quanto  accade oggi a distanza di sei anni, sulle cause e sulle possibili soluzioni viste come chimere...

                                                               PUBBLICAZIONE


- Che cos'è la Democrazia ?
" La Democrazia ( ha detto un uomo politico inglese ), è un regime che ha però un grosso vantaggio: tutti gli altri sistemi politici hanno difetti più gravi". L'uomo politico inglese cha ha dato questa definizione è WINSTON CHURCHILL, un conservatore, il capo più importante del partito conservatore inglese.
Un' altra definizione: " La Democrazia è il solo regime politico in cui puoi ottenere tutto, purchè tu convinca gli altri rispettando le regole del gioco". Questa è stata pronunciata nientemeno che da un rivoluzionario di nome LENIN.
Democrazia è un termine che viene dal mondo antico, dal mondo greco. Nelle  classificazioni dei regimi politici, già Platone e Aristotele definivano la Democrazia come un Governo del popolo, cioè di molti. La distinguevano da altri regimi : la Monarchia, governo di uno solo; l'Aristocrazia , governo di pochi. Ognuno di questi regimi possono degenerare: la Monarchia in Tirannide; l'Aristocrazia in Oligarchia; la Democrazia in Demagogia.
- Che cos'è la Demagogia?
La Demagogia è l'arte o tecnica di orientare il popolo in direzioni sbagliate , ovvero: Democrazia manipolata.
La Demagogia, infatti, è la manipolazione della Democrazia, l'uso scorretto delle regole democratiche, la perversione della democrazia. In buona sostanza, la Demagogia è un promettere per ottenere consensi, invece di portare avanti la volontà espressa dal popolo.
- Che cos'è la Politica?
Politica deriva dall'aggettivo di Polis ( Politicos) : tutto ciò che si riferisce alla città. Propriamente, l'arte di essere cittadino e la scienza della cosa pubblica come la intendevano i Greci e cioè Politikè (Techne)" la tecnica o l'arte del cittadino" che è il primo dovere ed il primo compito di ogni uomo libero della città Stato, della Polis greca.
Il termine è tramandato nel significato di arte o scienza del governo per influsso della grande opera di Aristotele, intitolata POLITICA, il quale affermava che " il fine della politica non è il vivere ma il vivere bene. Il criterio in base al quale si giudica un'azione politicamente buona o cattiva è il risultato".
- Che cos'è il Marketing?
Il Marketing è lo sviluppo di un insieme di tecniche gestionali quali: l'analisi, l'organizzazione, la pianificazione ed il controllo delle risorse, delle politiche e delle attività rivolte al " consumatore" con l'obiettivo di creare e soddisfare i bisogni e i desideri ottenendone un profitto economico o sociale. Sarebbe assurdo negare che il Marketing sia stato utilizzato sino ad oggi prevalentemente in prospettiva economica rendendolo in un certo senso " compromesso". Ma  rispetto ad altre tecniche manageriali, il Marketing può essere " riempito" con relativa facilità di nuovi valori.
La possibilità di un riscatto a livello ideologico sta emergendo con la consapevolezza di molti in aspetti densi di valori, di ideologia e di politica, oramai: vi è una sintonizzazione a livello ideologico su schemi di riferimento in evoluzione nella società e nella vita politica. E' un organismo destinato a crescere con la capacità di offrire " un servizio" alla colletività.
Si può ragionevolmente affermare che: la democrazia è un meccanismo di soddisfacimento dei bisogni elementari di tutti e di promozione dei bisogni superiori, è il regime politico per eccellenza identificabile totalmente con la scienza del Marketing. La Democrazia è Marketing, ergo, il Marketing è politica.
Il Marketing, intendo il termine nell'accezione più reale e scientificamente corretta, senza l'inflazione di deformazioni, di colorite espressioni e di manifestazioni folkloristiche di costume che nulla hanno a che vedere con l'approccio ed il metodo scientifico della disciplina, è l'attuazione di un'azione politica in tutti i campi ed in tutti i settori: dall'esercizio del Governo alla professione delle religioni. A questo riguardo per inciso: l'azione più grande ed il più grande uomo di Marketing della storia sono il Cristianensimo e Gesù Cristo con i suoi apostoli ed i discepoli che hanno trasmeso in forma orale la religione, predicandone l'estensione al mondo pagano, dell' Asia  Minore fino a Roma passando per Atene, convertendo le popolazioni e craendo un "Sistema" ed una " rete" di fedeli, senza l'ausilio di alcun mezzo tecnologico come la televisione o la stampa o internet o i supporti ultimediali, ma , solo per mezzo della fede e lottando per la libertà di culto. Libertà e uguaglianza , fondamentalmente, sono i fini della Democrazia.
La libertà è, prima di tutto, " un insieme di libertà": libertà di parola, di associazione,  di riunione, di stampa, di muoversi liberamente, di lavorare, di vivere e di progredire. Ed in questo sistema di libertà ci sono due meccanismi essenziali: la sculoa e la stampa, la formazione e l'informazione  di uomini liberi, un'equazione con cultura.
La Democrazia è: "un sistema di trasformazione della cultura dei bisogni in bisogno di cultura".
" Non ogni cosa è cultura anche se in ogni cosa si trova un frammento di cultura".
- Che cos'è la Cultura ?
"La Cultura è una scala storica su cui si comincia a salire e che non ha termine ; è la scala su cui superiamo la nostra individuale personalità per guardare quella degli altri per riconoscerci e differrenziarci dagli altri ma constatando che facciamo parte del medesimo genere umano. Il genere di cui facciamo parte è tale se non ci nega e se noi ci riconosciamo in esso.
 " Questo processo di autoidentificazione del genere umano è appunto il processo di crescita della civiltà o cultura..."
La crescita della cultura è essenziale come cultura di popolo (italico) quindi di nazione ( Italia), di stato  (Italiano) perchè il funzionamento della Democrazia si basa sul diritto di rivendicare ogni proprio interesse particolare ma a condizione che ci sia un comun denominatore su cui costruire l'interesse generale della comunità, del popolo, della nazione  (da qui un sano federalismo). Se non ci fosse questa possibilità la società si disgregherebbe (cattivo federalismo) e non si avrebbe la possibilità di far valere le proprie idee, conquistando il consenso degli altri in ambito nazionale.
Ma la stessa raccolta del consenso strumentalizzata all'occupazione del potere è da tempo entrata in crisi, da quando, una politica " d'interessi" non basta più a fronteggiare la domanda messa in moto dal suffragio universale e dalle trasformazioni sociali. Ci sono infatti, interessi di più lungo periodo  (ambiente, sicurezza, qualità della vita) che s'impongono quando la cultura aumenta e la società del benessere si consolida.
Ma ciò non significa affatto che la Democrazia sia confinata nella " politica degli interessi" in modo assoluto, significa invece che è stata costruita una ragione fondata sugli " interessi di tutti" e sulla loro legittilma competizione ed in questa  competizione cresce il consenso e la sua funzione democratica di aggregazione.
Di fatto, la dignità politica si collega a due grandi principi della democrazia moderna, cioè: alla sovranità popolare  (di tutto il popolo) e alla regola del consenso. Così  si mette in moto l'accento su un elemento  fondamentale della Democrazia che non è solo evitare la " violenza" dalla vita politica, garantendo la competizione ma promuovere il consenso, garantendo il dissenso e fondarsi, quindi, sulla libertà di contrapporre le proprie opinioni alle altrui. E lo spostamento all'asse istituzionale statale, regionale, provinciale, comunale verso il consenso non è fatto solo di assistenzialismo e clientelismo, è anche una progressiva revisione del rapporto fra il cittadino e l'amministrazione.
Una continua revisione...
Attila Piccolo

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